M E (A) L S






115179 paesaggi + 1
2023
Proiettore per diapositive, diapositive generate da GAN
Dimensioni adattabili all’ambiente





115179 paesaggi + 1 è il risultato dei processi di una Rete Generativa Avversaria (GAN), un tipo di rete neurale artificiale che utilizza processi di machine learning, creata e addestrata su un database personale di scatti a paesaggi realizzati tra il 2020 e il 2023.

Una GAN è costituita da due diverse reti neurali che competono tra loro in un gioco a somma zero, nel quale il guadagno (o perdita) di un partecipante è esattamente bilanciato dalla perdita (o guadagno) degli altri partecipanti. In altre parole, la somma totale dei guadagni e delle perdite di tutti i giocatori è sempre zero.

Il generatore cerca di produrre dati che ingannino il discriminatore.

Il discriminatore cerca di distinguere tra dati reali e dati generati.

A partire da un vettore di rumore casuale, il generatore produce un’immagine e la sottopone al giudizio del discriminatore.
Il discriminatore esamina l’immagine e cerca di determinare se si tratta di un’immagine reale o artificiale.
Per misurare quanto e sicuro dell’attendibilita della sua decisione, il discriminatore utilizza la funzione di perdita dell’entropia incrociata, ossia la misura della distanza tra la distribuzione di probabilità prevista dal modello e la distribuzione di probabilità reale dei dati, indicando quanto le previsioni del modello sono vicine alla realtà.

Nell’opera, il dispositivo proietta le diapositive dei paesaggi generati dalla rete neurale.

Partendo dalla citazione “il reale è l’impossibile” di Lacan, egli definisce come culmine statico ciò che ha già una natura definita, in opposizione all’energia potenziale delle entità in formazione.
L’opera, dunque, intende sfruttare il fenomeno intrinseco della permanenza dell’immagine sulla retina per ricalcare un atto di esistenza mancato, per creare visioni temporanee che vanno a riscrivere continuamente il dato di fatto rendendolo irreale e dunque possibile. Il risultato è una sequenza di immagini-rimandi paesaggistici, mediante il susseguirsi di diapositive che permettono, essendo prive di identità, la costruzione di rappresentazioni soggettive.

« Da due punti di vista due uomini guardano lo stesso paesaggio. Eppure non vedono la stessa cosa. Il diverso modo i cui sono situati fa sì che il paesaggio si organizzi davanti a ognuno di loro in maniera diversa. Ciò che per uno sta in primo piano e mostra nitidamente tutti i suoi dettagli, per l’altro è molto in lontananza e appare confuso. [...] Avrebbe senso che ciascuno dichiarasse falso il paesaggio dell’altro? Evidentemente no; è reale tanto l’uno quanto l’altro »

J. Ortega Y Gasset


Il titolo è esattamente il numero derivante dalla somma del database fornito alla GAN e le conseguenti immagini prodotte nelle epoche di addestramento

+1 è la visione soggettiva e attiva frutto della partecipazione del fruitore







Installazione site-specific esposta presso Spazio 15, Brescia (BR)
durante la mostra personale “We are points of view in a fluid chaos”
a cura di Martina Pappalardo

Photo credits: Stefano Riboli